in due parole, tanto per non farla lunga.

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Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

venerdì 29 novembre 2013

Tre film ben selezionati.

Tre film ben selezionati, in queste giornate terse e freddissime nelle quali esco a piedi solo nelle ore più calde, con Ettore sommerso in fondo alle coperte. E poi di corsa a casa. Film assaporati con lui sulle ginocchia, addormentatissimo e sospirante.

Paradiso + Inferno (Candy) di Neil Armfield
Australia, 2006
con Heath Ledger e Abbie Cornish

Storia d'amore che segue il devastante andamento del percorso - senza possibilità di rewind - attraverso il mondo della droga. Nulla di nuovo (ricordate i ben più potenti Requiem for a dream o I ragazzi dello zoo di Berlino), eppure ipnotizzante, soprattutto grazie ai due meravigliosi interpreti. Non occorre spiegarvi quanto intenso, perfetto sia Ledger; ma mi preme sottolineare come siano azzeccati il volto e le nevrosi della Cornish.
Scenario doloroso. Tenero. E poi irritante. Terribile.
















The Experiment di Paul Scheuring
USA, 2010
remake del film The Experiment - Cercasi cavie umane 
ed è ispirato a fatti reali

Non è l'unico film di questo filone e anche la letteratura affronta spesso il tema (persone di provenienza varia ingaggiate per sostenere un esperimento scientifico che consiste nel riprodurre le dinamiche di un carcere con la promessa di una lauta paga. Situazione che immediatamente sfugge di mano a tutti, facendo venire a galla la vera natura di ciascuno).
Posso dirvi principalmente due cose.
La prima è che mi è venuto mal di stomaco: la vicenda rappresentata è terrificante. Tutti gli horror che macino non sono nulla in confronto a questo tipo di orrore.
La seconda è che Adrien Brody è STRATOSFERICO e non si riesce davvero a togliergli gli occhi di dosso.


Pollock 
diretto ed interpretato da Ed Harris
USA, 2000

Se c'è un genere che amo molto sono le biografie dei grandi artisti.
Questa mi mancava. Ed Harris è notevole, e la vita di Pollock può intrigare tutti voi, anche se non masticate la storia dell'arte contemporanea: non  importa. Capire un artista come questo può aiutare a comprendere meglio - parole sue - le tensioni che hanno scosso l'uomo del Novecento. Scoprire e tentare di comprendere un'arte così rivoluzionaria dovrebbe essere importante e utile per ciascuno di noi.
E vi prego, non dite la solita sciocca frase "Lo sapevo fare pure io!".

Che gioia riassaporare opere come questa.












Buona visione!

2 commenti:

Marta Silenzi ha detto...

Ne ho visti 2 su 3. Il primo e l'ultimo. Ed Harris è davvero molto bravo. E Pollock era stratosferico.

Angel-A ha detto...

Io ho visto quello di mezzo ^_____^
e mi è piaciuto pure un mucchio, bravissimi i 2 protagonisti..... mi pare che cyber avesse parlato (bene) dell'originale tempo fa, ma non trovo più il post----

bazzicano da queste parti:

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