in due parole, tanto per non farla lunga.

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Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

sabato 19 gennaio 2013

esistenzialismo e mandorle.


Stanotte in sogno ho parlato di esistenzialismo 
con il mio prof di lettere del liceo.

La neve sta iniziando a farsi più solida. 

Sono molto raffreddata, 
e il raffreddore mi ha portato a vedere 
due ore e quaranta di Bergman - 
lo sapevo che Bergman era il passo successivo 
al periodo bergmaniano di Woody Allen.

La pizza ormai mi piace solo bianca. 

Le mandorle hanno sostituito, 
nella mia vita, il ruolo delle patatine 
prima di cena. 

Ieri sera ho potuto constatare 
che Anthony Hopkins è un pessimo regista.

 (foto di gilbert garcin)



 

1 commento:

George ha detto...

Bergman viene dopo il periodo bergmaniano di Woody Allen, un passo come dalle droghe leggere a quelle pesanti (per modo di dire, questa è una minchiata).

bazzicano da queste parti:

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