Esco fuori da questa settimana
come un cucciolotto di cane,
di quelli malmenati e abbandonati in autostrada,
che però sanno comunque divertirsi ancora,
appassionarsi con un nulla,
donare il proprio cuore una volta ancora,
incondizionatamente.
Ho le orecchie un pò all'ingiù,
e il cuore ingigantito.
Sette giorni fa mi arrampicavo all'hangar Bicocca
da quel momento è stato tutto un precipitare.
Sono un pò rotta, ma forse ogni giorno più forte.
Stasera è il primo momento, dall'ultimo post,
che ho tempo di pensare un pò a me stessa.
Scrivo di me, e non delle persone care
che occupano tutti i miei pensieri,
perchè del resto il blog l'ho voluto io,
e loro magari non lo amano nemmeno molto.
Mio papà ad esempio lo riterrà di sicuro infantile.
Parlo solo di me per pudore dei sentimenti,
quella cosa in cui credo e che so che non va più di moda.
Ma io ce l'ho.
Ho il collo bloccato e i pensieri ammorbiditi
dal venerdì notte che avanza;
buio, e lo vorrei freddissimo fuori
per sentire caldo dentro.
4 commenti:
il freddo fuori per avere caldo dentro lo riconosco, forse te lo ha suggerito Lettere& Meraviglia. Quella malinconia serale anche la conosco e sebbene sia molto intima ti stringo un braccio attorno alle spalle di amica dal cuore grande...
Dici che ho assorbito talmente a fondo il concetto da averlo fatto mio così? di certo non volevo rubarti l'espressione, te lo giuro!
scherzi? l'ho solo riconosciuta, mai pensato che volessi rubarla. Io l'ho scritta tu l'hai letta ed ora è tua quanto mia. Per tutto il resto sono qui, con un pc di mezzo ma ci sono.
Uh?
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