sempre più taciturna, sempre meno voglia di aprirmi agli altri, quando forse mi farebbe bene. non proprio arida, ma come un fuoco che arde sotto alle macerie, come una fiamma controvento, un raggio di sole che non ce la fa a bucare la nebbia. e so che non serve chiedere scusa a chi mi è vicino, ai miei genitori e ai miei amici per essere così poco comunicativa, sempre frettolosa, sempre distratta. non si dovrebbe mai aver bisogno di chiedere scusa, e a volte farlo è troppo semplice, come soluzione. incostante, irrequieta, dominata da grandi passioni e allo stesso tempo impigrita da questa normalità apparente. mai annoiata, mai spenta, i colori non sono mai troppo saturi per me. eppure a volte mi piacerebbe fotografare il mondo con toni appena appena lattiginosi, dettagliati, invasi di luce e lontani dall'ombra, invece di tutti questi chiaroscuri che fanno male al cuore e irrigidiscono i muscoli del collo. mi sento abbastanza a posto con la me stessa di una volta: è con la me stessa del futuro che devo fare i conti, ora. devo smetterla di pensare. smetterla di ritenermi migliore, guardando solo al peggio e ignorando il meglio. smetterla di imbrogliare la matassa. ripartire dalle cose più semplici. ripartire a progettare su un pezzo di carta, con una bic, guardare negli occhi tutti quanti e soprattutto a lungo. accantonare tutto ciò che conosco già a memoria per nuove scoperte, nuovi argomenti di conversazione con la strana ragazza che abita nel mio cervello, e che lotta da una vita contro cosa, poi, non si sa.
in due parole, tanto per non farla lunga.
- pa
- Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.
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9 commenti:
"smetterla di ritenermi migliore"...
nah, mai smetterla di ritenersi migliori :D
Siamo proprio tutti tanto simili, eh :-)
marco, è tipico di te!
adriana, siamo simili chi, noi gruppetto di blogger? se ci siamo trovati c'è un motivo.
ma che...? Sei entrata nella mia testa? Ma lo hai scritto tu o io?
No, sicuramente tu, ché io così bene non avrei saputo fare.
vero, questo post mi sta facendo del bene. mi fa capire che siamo una bella banda di disadattati! avanti il prossimo!
Allora traducilo in inglese. vedrai: verrà il mondo intero, mi sa!
Questo post è molto nelle mie corde.
ma se uno volesse mandarti una mail, che fa, la infila in una bottiglia e la lancia nel naviglio?
paola@studiopagina.191.it
ti aspetto
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