Woody Allen: a documentary
Robert Weide
USA, 2012
Potete vivere anche senza andare al cinema a vederlo,
e se conoscete bene Woody non vi dirà poi molto di nuovo.
Qualche chicca, su come ad esempio il regista mediti sui miliardi di idee appuntati su bloc notes gialli - e su come selezionarle/montarle/abbinarle per dar vita a un nuovo film; o su come Diane Keaton le tentasse tutte per farlo innamorare, o ancora su come si imbarazzasse, all'inizio, nel salire sul palco, in teatro, per srotolare perle di comicità come caramelle.
Un Albert Camus in chiave comica, viene detto a un certo punto: c'è modo più intelligente di affrontare le grandi questioni universali, di un esistenzialista che sa far ridere, dico io?
Potevamo fare anche senza, certo.
Ma volete mettere farsi venire - per l'ennesima volta - la voglia irrefrenabile di rivederli tutti, i suoi capolavori?
Per l'ennesimo autunno?
Perchè non c'è autunno che si rispetti senza plaid e film di Allen.
Perchè è elettrizzante uscire dal cinema, di domenica pomeriggio, con quel cielo grigio piombo e l'aria più freddina, e andare verso casa, abbracciati, per preparare un the caldo, se ci si è appena - di nuovo - come sempre - innamorati del suo modo di vedere il mondo e di quanto sia meravigliosamente intensa e straordinaria la vita.
“Qual è la mia posizione nei confronti della morte?
Sempre la stessa: sono assolutamente contrario!”
6 commenti:
Woody è sempre Woody, anche se ho più voglia di rivedere i suoi filmoni che questo documentario! ;)
lo vedrò, ma di certo non sarà tutto questo capolavoro..
Io invece vorrei leggere una bella biografia di Woody. Consigli?
per marta:
http://it.wikipedia.org/wiki/Conversazioni_su_di_me_e_tutto_il_resto
Allen è uno di quelli che non riesco a farmi piacere manco per sbaglio.
Quattro film suoi ho visto, e quattro volte ho dovuto sopprimere l'impulso fortissimo ad alzarmi e andarmene.
Non siamo proprio compatibili, io e il vecchio Woody.
Infatti, non sei proprio tipo da Woody.
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