in due parole, tanto per non farla lunga.
- pa
- Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.
lunedì 5 marzo 2012
the descendants / paradiso amaro.
Una domenica sera di tutto rispetto con questo Paradiso Amaro, titolo pessimo. Non era forse meglio almeno per una volta lasciare l'originale The Descendants?
La pellicola merita. La regia è tradizionale, senza colpi di genio da artista, senza effetti modaioli. La colonna sonora è persino un pò esasperante, tutta musica havaiana caciarona, utile a sdrammatizzare, anche se dopo un pò non ne puoi più. Clooney è stranamente molto più bravo del solito, anche se non entra di certo nella top ten dei migliori attori in circolazione. Tuttavia il tema drammatico viene trattato in maniera strepitosa: con quel pò di politically scorrect che a me sembra d'obbligo, in argomenti del genere; con dolcezza ed ironia, con gusto insomma.
E poi fino a tre quarti del film i colpi di scena si susseguono a velocità vorticante.
Cioè (spoiler): non basta avere la moglie in coma, scopri pure che tua figlia sapeva che la madre aveva un amante, e tu nulla. Cioè, poco dopo scopri che anche tutti i vostri amici lo sapevano. Poco dopo ancora scopri che l'amante è un agente immobiliare di successo sull'isola, e tu sei legato a doppio filo con lui per via della grossa vendita di terreni in tuo possesso. E così via.
I personaggi sono assolutamente realistici; le figlie ciniche e disturbate il giusto, come tutti i ragazzini di adesso. Lui impaurito, arrabbiato e fragile, come il 90% dei mariti e dei padri di adesso. Dannatamente umano. Buffo, pratico, goffo; non un eroe, ma una persona così profondamente perbene. Una famiglia che si vuole bene senza riuscire a dimostrarlo; senza melodrammi o abbracci e dichiarazioni d'amore ogni 5 minuti, proprio così com è nella vita reale. Un film onesto. Ci vuole onestà e coraggio a raccontare di come la vita vada avanti, tutti assieme mangiando gelato davanti alla tv, sotto alla stessa coperta che fino a pochi giorni prima stava sul letto di ospedale della madre. Un pò frastornati, senza bisogno di parlare, a piedi nudi e facendo zapping. Perchè la morte di una persona cara è una faccenda che capita in tutte le famiglie e che si insinua nel quotidiano in maniera tutto sommato banale, uguale per tutti, anche se di solito in un film è molto più facile e di successo costruirci attorno folli drammoni apocalittici.
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9 commenti:
Ennesimo esempio di come un titolo storpiato, in italiano, rischi di rovinare un'intera pellicola.
sì, bhè, renditi conto che io credevo fosse l'ennesima pellicola modaiola e stupidina.
Gran bel film!
Peccato per il titolo.... Io sarei curioso di sapere chi è che li sceglie i titoli per i film che escono in Italia....
Hai ragione, il titolo è pessimo come quasi sempre capita con le traduzioni italiane. Il film però lo vedrei volentieri!
film carino.
per una volta però il titolo italiano non mi sembra sia così campato per aria, vedendo il film acquista persino un suo senso...
Anch'io provo lo stesso scetticismo per lo stile egistico modaiolo, quello che cerca di stupire e invece disturba, per intenderci.
*registico
meno male che ci sei, che almeno mi aggiorni su quello che succede nel mondo. che a volte mi sembra di avere millemila anni da tanto sto indietro......
@lozi:
li scelgono degli stronzi che fanno un mestiere da stronzi e che però hanno capito tutto nella vita, mica come noi.
@adri
te lo consiglio!
@cannibal
è vero, acquista un suo senso, ma ti fa entrare nel mood sbagliato secondo me... però sul fatto che ci sono traduzioni ben peggiori in giro ti do ragione.
@ale
disturba e annoia
@V.
credimi: stai mille miglia più avanti tu di me.
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