la stanza nera di lucio fontana
al museo del novecento
è un posto zen.
è un posto che mi ricorda
quanto io ami milano,
e una volta almeno tutti dovrebbero
provare a visitarla da soli.
io ero sola stasera, all'imbrunire,
un'ora magica.
non ero accompagnata da nessuno
e in quei 10 minuti non sono entrate
nemmeno altre persone.
mi ha ricordato l'emozione provata
la prima volta che ho visto un fontana,
o un burri.
ho pensato a baiocco,
come in tutte le volte che mi avvicino
o che mi avvicinerò ad un quadro.
ho pensato che nell'arte
è già stato detto tutto
negli anni sessanta.
ho guardato anche il duomo tutto blu
oltre le pareti tutte nere e le lucine gialle,
e stavo bene.
3 commenti:
Questo post scoperchia un vaso di pandora, devo raccogliere le idee e tutte le emozioni che sai anche senza che io le scriva...
Ieri ho conosciuto uno scultore (non ero in galleria) e una delle prime cose che mi ha detto è stata la sua iniziazione alla scultura da parte di Dino Baiocco...i giri che fa il mondo, i giri che fa l'arte...
Ieri al museo ogni cosa mi faceva pensare a lui. Non ti dico davanti al Licini! poi c'è un'opera di Morandi, Il grano, che sembra un suo quadro.
Post delizioso. Mi hai quasi trascinata lì dentro con te..
brava!
Posta un commento