in due parole, tanto per non farla lunga.

La mia foto
Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

mercoledì 16 gennaio 2013

Matrimoni e partite a carte.



Nelle ultime due sere ho visto due film da donne.
Quando dico film da donne intendo proprio quella roba lì, non le commedie brillanti che anche Nick ama (basta che siano a lieto fine altrimenti ci resta malissimo, pellicole tipo One Day o The city of angels non sono contemplate in casa nostra, pena serate di inferno, malumori e fughe da una stanza all'altra) ma quei film che vorrebbero essere cinema e cinema con la C maiuscola non sono, sono puro intrattenimento per donne con ormoni altalenanti, umore rasoterra e desiderio di totale evasione. Film che appena visti te li scordi, evaporano, sfumano nei sogni, e magari non sono sogni nemmeno belli perchè io pare che nell'evasione non ci possa non mettere un pizzico di angoscia esistenziale, vedi le foto qua sopra:

Due partite
2009 Italy
da Enzo Monteleone
Scritto da Cristina Comencini

 con una sfilza di bravissime quali:
Cortellesi
Buy
Massironi
Ferrari
Pandolfi
Melillo
Rohrwacher
Crescentini

The wedding party
2012 USA
di Leslye Headland
con:
Kirsten Dunst 
e altre tipe dimenticabilissime 
 Premesso che ora mi dedicherò all'horror/fantascienza per almeno un mese,
a caldo posso solo dire, con il cuore, che la pellicola italiana, nonostante sia assolutamente mediocre, batte su tutta la linea, su tutti i fronti quella americana.
Mi piace pensare che buona parte delle donne che mi circondano siano come quelle del film di Monteleone (ora voi non le vedete nella foto, ma la storia è divisa in due parti, una ambientata negli anni sessanta e poi, capirai l'originalità, si passa alle figlie, che sono le bambinette che vedete nella foto, ma cresciute e arrivate all'età delle loro madri), piuttosto che come le schegge di follia impazzite di Headland: follia triste, convenzionale, volgarissima.
Ed è tutto dire, che mi piace pensarlo: le donne del film italiano sono nevrotiche, inclini al pianto, piene di paranoie, ansiose, depresse. Ma siccome anche le tipe americane lo sono, ma in più sono cattive come il peccato, cerebrolese e senza aspirazioni, la scelta è facile. E poi, non si ride affatto. Non si ride in nessuno dei due film, ma quello d'oltreoceano aspirava a farci contorcere. Pensa tu.
Poi le 8 ragazze italiche recitano in maniera toccante.
Esaltare la Buy è cosa scontata: ma dire che la Pandolfi non sbaglia un'espressione, una fronte corrucciata, uno scatto d'ira, le piazza tutte giuste nei punti giusti, forse è meno scontato (a parte che a me la Pandolfi piace, dai tempi de Le amiche del cuore, che vedevo e rivedevo come un'ossessa da piccola, sarà perchè è tutto l'opposto di come sono fatta io, sarà perchè ha questa biografia da anarchica ninfomane, ma mi sta simpatica e la trovo splendida). La Massironi, la Cortellesi, applausi... persino la Crescentini si impegna. Momento di stato di grazia per tutte, casualità? Hanno qualcosa da invidiare a Kirsten Dunst? Giusto il red carpet. Che poi ho letto quanto è giovane la Dust e quanto spende per tenersi in piedi negli istituti di bellezza, e mi è svanito l'entusiasmo.

Detto questo, il cinema italiano non fa altro che deluderci, se paragonato ai fasti degli anni sessanta, quando tutto il mondo si inchinava di fronte a Federico, a Marcello, a Pier Paolo.
 Ma è uno specchio dei tempi.
 Ritorniamo sempre al mantra di noi cresciuti negli anni novanta:
come può il mio amore essere limpido, se è la mia nazione che
mi inquina?
Dove amore, in questo caso, sta per settima arte.

ps
poi qualche analista mi spiegherà perchè dedico post ai melodrammi e non mi soffermo a raccontare del colossale Paul Thomas Anderson visto al cinema o della rassegna Woody forever, che va in onda sul mio divano da mesi.

10 commenti:

Volevo Essere Gulietta ha detto...

Sono trascorsi un pò di anni da quando ho visto al cinema "due partite" e a parte il fatto di essere un pò scontato, mi ricordo che mi era piaciuto molto. Però certo, se facciamo il paragone con gli anni '60...beh! c'è solo da piangere!

Adriana ha detto...

Adesso però la curiosità su Due partite me l'hai fatta venire, e il fatto che mio marito sia in tournée libera il campo a una serata cinematografica "per sola donna"...

Non si dice piacere - La moda passa, lo stile resta ha detto...

devo assolutamente vederli!!

http://nonsidicepiacere.blogspot.it/

inbijoux ha detto...

potrei anche prendermi una pausa da tutti questi ometti che mi circondano e dedicarmi a questi film tutti in rosa. Ieri sono incappata in "One day" per sbaglio...una tristezza infinita!!!!

pa ha detto...

quante donne che mi scrivono oggi!
One day è tristissimo, ma secondo me molto carino. Inbijoux, bentrovata! ;)))

Marta Silenzi ha detto...

The Master devo ancora vederlo, aspetto che lo tolgano dagli odiati multisala sempre in ritardo e sostenuti solo da pubblicità triste e interminabile e lo mettano nel mio cinema preferito, con le poltrone rosse comode e distanziate, quello che sceglie le pellicole come fosse un cinema d'essai. Però ho visto l'ultimo di Redford e l'ultimo di Tornatore.
Il primo mi ha enormemente deluso, un po' perché Robert non aveva il solito doppiatore, un po' perché mi aspettavo un secondo Spy Game e non lo era per niente. La Migliore Offerta mi è piaciuto per certi versi, chiaro che potessi apprezzare la tematica, ma ci sono degli scivoloni enormi, sia di stile che di ricerca; fortuna Goeffrey Rush.

Marta Silenzi ha detto...

ps.
One Day secondo me non lo puoi seguire se non hai letto il libro. Non credi?

George ha detto...

Eccoti un maschietto ... visti entrambi, interessanti entrambi, largo alle donne!

pa ha detto...

marta

the master l'ho visto al mio piccolo cinema, è stato tutto perfetto. abbiamo persino degustato the allo zenzero!
redford non mi attira, tornatore poco, benchè tutti mi dicano che non è il solito tornatore, la qual cosa è positiva.
one day va per forza ricollegato al libro, concordo.

george, come le vedi queste donne?

George ha detto...

Bene, il motore della Storia dell'umanità... quelle dei film, quelle qui sul blog, ma anche, e in particular, tutte.

bazzicano da queste parti:

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