in due parole, tanto per non farla lunga.

La mia foto
Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

giovedì 29 marzo 2012

Joakim Eskildsen.



Appena sveglia, grazie ad un comunicato della galleria Micamera di Milano,
ho avuto un incontro con la fotografia di Joakim Eskildsen,
nella quale mi ero imbattuta sempre troppo frettolosamente.
Voglio rimediare guardandomi il suo sito,
perchè l'emozione causata dall'uso della luce, delle tonalità sature, e le situazioni da sogno straniante, sono qualcosa di grosso.
Ci sono solitudini, occhi sgranati, speranze, vento in questi affreschi rinascimentali che sono i suoi scatti.
E tutto questo l'ho provato prima ancora di bermi il caffè.
Che giovedì.

2 commenti:

Garba ha detto...

Bomba. Molto cinematografica.

pa ha detto...

belle potenti eh?

bazzicano da queste parti:

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