in due parole, tanto per non farla lunga.

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Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

mercoledì 26 settembre 2012

Lynch Empire.


Inland Empire. Questo film di David Lynch - del 2006 - è il suo capolavoro. L'ho già rivisto tante, tante volte. Non nel tentativo di capire ogni passaggio, perchè faccio parte di quelli che credono non sia importante. Ma perchè è un'esperienza sensoriale a tutti gli effetti. Un viaggio senza ritorno, ogni volta. Ogni volta sempre di più. Perchè ogni volta lo si conosce un pò meglio e si riesce a dare sempre meno importanza alla trama e ai dialoghi per farsi avvolgere. E terrorizzare. Psicotropo. Coltissimo. Eppure così pop. Chiamarlo soltanto film è riduttivo. Scava qualcosa dentro di noi, senza fermarsi, e scava per tutta la notte dopo che lo si è visto. Va a toccare le corde della paura pura, quella strisciante, e anche della commozione, e dell'ansia.
Con quelle pennellate di colore avvolgente, i rossi, i blu, i verdi così acidi, così corrosivi. Il giallo della luce cattiva, che dà fastidio agli occhi e pizzica. Il nero dell'ombra, dei corridoi troppo bui, un residuo di paure infantili farcite da altro, una continua perdita dell'innocenza. 
Questo film striscia. Si insinua, si divincola, gratta, graffia, allude, urla, lacrima, suda, ammicca, ci cambia mentre lo cambiamo, e cambia ad ogni visione.
Chi non l'ha mai provato lo deve fare. Chi non ha amato Lynch deve dargli una nuova possibiità. Ma senza preconcetti, senza leggere in giro le recensioni e senza cercare di trovare una logica in tutto. La vita non è giusta e non è logica, e non è una passeggiata. Le persone non sono mai completamente buone e innocenti, anche quelle che amiamo, e tutti nascondono piccoli e grandi segreti.
Sotto quest'ottica, sarà tutto molto più semplice da comprendere, ve l'assicuro: ma attenzione che poi, spenta la tv, di notte, la nostra mente rielabora tutto a modo suo e riemergono nei sogni dettagli rivelatori su se stessi.
Vedere Lynch è molto più economico che andare dallo psicologo, e funziona alla grande.

4 commenti:

MrJamesFord ha detto...

Pa, grandissimo, grandissimo film.
E un plauso a te per averlo rivisto tante volte.
Io, ancora, nonostante l'abbia poi comprato in dvd, non mi ci sono ancora rituffato.

pa ha detto...

Io ogni volta lo prendo in biblioteca. Ma la prima volta al cinema non si scorda mai.

CyberLuke ha detto...

Ecco, su Lynch, invece, sono possibilista.
Diciamo che, se spiegatomi con pazienza e amore, potrebbe piacermi.
Ma praticamente ogni cosa sua che ho visto (non molte, in realtà) sia uscito dalla sala irritato per avermi fatto sentire così stupido.

pa ha detto...

Ma è perchè tu hai un approccio razionale, non sensoriale come me.

E comunque, o Lynch ci sta prendendo in giro tutti, o è uno dei più grandi geni mai esistiti.

bazzicano da queste parti:

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