in due parole, tanto per non farla lunga.

La mia foto
Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

lunedì 7 giugno 2010

"Lui sorride, ma io so riconoscere un sorriso innamorato da un sorriso che finge di essere innamorato."

"...Quando intercetto quel colore sbando tutta, il cuore mi va in pezzi. É un secondo, non di più. So che non è lui. So riconoscere una macchina che arriva da una che non arriverà mai più."

"Il disamore, cioè la morte, o perlomeno una delle sue manifestazioni, si danno a piccole dosi, le unghie si strappano una per volta, perchè non si possa svenire tutti insieme."

"Provo nei suoi confronti un rancore assoluto."

(Valeria Parrella)

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bazzicano da queste parti:

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