in due parole, tanto per non farla lunga.

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Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

mercoledì 20 gennaio 2016

Selezione innaturale.





Ogni volta che rivedo The Aviator poi voglio leggermi tutto quello che c'è in giro su Howard Hughes.
Naturalmente vorrei saperne anche il più possibile su Di Caprio. Quell'uomo è un affascinante mistero tanto quanto i personaggi che interpreta.
Ieri sera ho visto un documentario su Massimo Bottura e adesso devo documentarmi sulle teorie alla base del successo dei più grandi chef mondiali, sono molto interessata (in ritardo lo so) alla cucina intesa come forma d'arte concettuale, quella esplosa negli anni ottanta per intenderci.
Tornano di moda i mom jeans e via con la caccia ai post di varie nazionalità, voglio leggere come mai sono così attuali e capire sempre più cosa fa sembrare cool un certo genere di orlo o di abbottonatura, che soltanto tre anni fa era da sfigati, e capire il segreto di tutto questo, cosa c'è dietro alle mode che a rotazione si dipanano in modo solo apparentemente casuale.
Tre argomenti a caso pescati dal cappello.
E tutto intorno la vita intensa di sempre. Il lavoro, la famiglia.
E poi la grande letteratura da leggere... e questo bambino da decifrare e accompagnare lungo le avversità.
Affrontare tutto con una specie di furia curiosa e testarda.
Non ho mai imparato a incanalare le mie energie in maniera produttiva in termini di denaro, altrimenti a quest'ora sarei molto ricca.
Non capisco come possano esserci donne che addormentano il cervello passati i 25 anni.
Un conto se un cervello non l'hai mai avuto, ma se ce l'hai cosa ti spinge e decidere che non hai più tempo per fantasticare, imparare, cercare???
Ecco, vorrei sapere: come si fa a selezionare i pensieri, a scartare quello che non torna utile, a imporsi un sentiero? Chi me lo spiega?

3 commenti:

Nick ha detto...

perchè scartare l'inutile?
inutile e superfluo danno la felicità.
perchè imporsi un sentiero?
per guardare lo stesso panorama che hanno guardato altri?e chi ci dice che è la vista migliore?

chi si adegua si spegne.

Patalice ha detto...

sono una che dell'inutile e del futile ha fatto religione, quindi non saprei proprio come esserti utile...

CyberLuke ha detto...

A chi lo dici.
Così tante cose a cui dare la propria attenzione, e così poco tempo...
Scegliere è difficile: è come cercare di stabilire se una pozza d'acqua è fredda o tiepida finché non ti ci immergi dentro.

bazzicano da queste parti:

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