in due parole, tanto per non farla lunga.

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Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

martedì 10 dicembre 2013

Incipit leggendari: La trama del matrimonio, che meraviglia!


«Guardiamo i libri, per cominciare. C'erano i romanzi di Edith Wharton, allineati sullo scaffale non in ordine alfabetico per titolo ma per anno di pubblicazione; c'era l'opera completa di Henry James della Modern Library, regalo del padre per il suo ventunesimo pompleanno; c'erano i testi con le orecchie alle pagine usati per gli esami, molto Dickens, un assaggio di Trollope, dosi generose di Jane Austen e George Eliot e delle formidabili Brontë. Un buon numero di tascabili New Directions con le copertine bianche e nere, soprattutto poetesse come H.D. o Denise Levertov. I romanzi di Colette letti di nascosto. La prima edizione di Coppie, appartenuta a sua madre, che Madeleine aveva sfogliato clandestinamente in prima media e ora aveva utilizzato come supporto testuale per la sua tesi di laurea sulla trama del matrimonio. C'era, insomma, questa biblioteca di medie dimensioni ma ancora trasportabile che riuniva quasi tutte le letture di quattro anni di college, una raccolta di volumi apparentemente casuale che a poco a poco trovava un senso, come uno di quei complicati test della personalità che non ti permettevano di barare prevedendo le implicazioni delle domande, e dove ti smarrivi al punto che l'unica soluzione era rispondere la verità. E poi aspettavi, sperando che il responso fosse "Artista" o "Passionale", pensando di poter sopportare "Sensibile" mentre in segreto temevi "Narcisista" e "Casalinga", per ottenere infine un risultato a doppio taglio che ti faceva sentire diversa a seconda del giorno, dell'ora o del ragazzo con cui stavi: "Inguaribile Romantica".»

(Eugenides, Jeffrey, La trama del matrimonio)

bazzicano da queste parti:

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