in due parole, tanto per non farla lunga.

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Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

sabato 3 agosto 2013

La felicità si racconta male perché non ha parole.

"La vita era come una strana vacanza. Mai Jules e Jim avevano giocato una partita a domino così importante. Il tempo passava. La felicità si racconta male perché non ha parole, ma si consuma e nessuno se ne accorge."
 (Jules e Jim, 1962)

2 commenti:

CyberLuke ha detto...

Beh, dovrò decidermi a (ri) vedermelo, Jules e Jim.
Prima o poi.

pa ha detto...

sai cosa? l'ho rivisto con attenzione dopo molti anni e ho detestato tutti e tre i protagonisti, negativi tutti senza esclusione. Ho adorato invece la regia, pura Francia, pura arte, un bianco e nero pulito, arioso, curato nei dettagli, semplicemente perfetto da ogni angolazione lo si osservi.

bazzicano da queste parti:

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