in due parole, tanto per non farla lunga.

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Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

giovedì 4 aprile 2013

Scanalando.

A volte mi serve una serata di testa svuotata.
Chiamo così quelle sere in cui mi ricavo tre ore di sospensione dalla vita reale (la vita reale in cui, dopo il lavoro, decido con la mia testa che film guardare, che libro leggere, se uscire) e mi affido totalmente allo schermo della tv - e non ho Sky - scartando accuratamente i programmi che richiedono un livello troppo alto di impegno intellettivo; che poi sono proprio pochini a dire il vero. E vago. Difficilmente resto ferma su una sola posizione. Anche il mio corpo, che dovrebbe essere super rilassato, vaga, da seduto a orizzontale a diagonale, e mi alzo una quantità di volte indescrivibile per bere libri d'acqua.
Una sera a settimana: e tutto questo mi fa un bene pazzesco. Una piccola, indolore terapia; so che per molti di voi è lo stesso.
Ieri ho acceso sulle Invasioni Barbariche, che dovrebbe essere l'elemento trainante: in realtà ultimamente scarto i pezzi di interviste che mi annoiano, e sono tanti. Ricordo solo che presto, molto presto, ho abbandonato il testa a testa Bignardi/Dandini - in camicia di seta fucsia (ero rimasta che vestiva solo di nero, e secondo me poteva continuare a farlo) e mi sono imbattuta in un film già visto, a dir poco demenziale, che però ha il pregio di avere come protagonista Cameron Diaz, che trovo ipnotizzante nella sua vitalità. Il film è super-dimenticabile, ma questa scena no, ed è l'unica sulla quale mi sono soffermata! Da qui in poi i miei ricordi si fanno confusi, perchè ho iniziato ad andare avanti e indietro sui miei cento canali con un metodo degno di una ossessiva compulsiva, e cioè procedendo costantemente in avanti, ma tornando a intervalli regolari sulla Bignardi, sulla Diaz, e su Green Card. Questo con l'adorato Depardieu è un film che ho visto da ragazzina per la prima volta al cinema con mia madre, e che mi lega molto a lei; lo trovo perfetto sotto molti punti di vista, senza pretese, un pò datato, ma perfetto, appagante. Persino la MacDowell ha un ruolo cucito addosso. Dico persino perchè una delle "alte" riflessioni della serata è stata: ma quanto mi dà fastidio la sua faccia da uno a dieci? Quanto detesto quel genere di donna? Quello sguardo superiore, angelico, raggelante, camuffato da fatina?
Tutto questo, quindi, si è mischiato molto in fretta a spezzoni di vecchissimi film in bianco e nero su reti improbabili - pellicole sfrigolanti con duelli, sfide d'onore, dame avvolte nel velluto - alle repliche di Caterina Guzzanti, mia vecchia passione da poco rispolverata con i nuovi personaggi di La Prova dell'Otto (provare per credere). Poi è successo che è arrivato il Supremo Momento Trash della Serata: una suorina troppo sorridente ospite alle Invasioni, diventata famosa perchè prima era una cubista e ora danza per il papa, giuro che l'ho vista cambiarsi d'abito tra una pubblicità e l'altra e presentarsi in una specie di tutù giallo canarino, e subito dopo saltellare leggiadra stringendo tra le mani con amore un grosso crocifisso di legno. Per dimostrare a tutti noi che la danza è santa, e non è strumento di Satana: basta saperla utilizzare con giudizio!
Per fortuna stava inziando Girls. Grazie Lena Dunham. Non posso più fare a meno del tuo modo di scrivere i dialoghi. Assolutamente drogante. Sono di nuovo in pace con la vera me stessa (chiunque essa sia). Domani sera posso prendere in mano la Recherche proustiana.
Prima di dormire, dopo la fine dell'episodio, ho fatto una riflessione: trovo fastidiosissimi questi documentari preparati negli ultimi giorni su Jannacci e Califano. Stanno sfornando un mucchio di speciali che in un unico pacchetto ripercorrono le due figure al prezzo di una, giocando sulla contrapposizione dei due caratteri, delle due culture, e solo perchè i poveretti, che magari nella vita chissà, si detestavano, hanno avuto la sfiga di morire a distanza di poche ore. Mi sembra un'operazione volgare e grossolana, ma ditemi voi se esagero.

3 commenti:

CyberLuke ha detto...

Tutto passa, come sempre, attraverso il personalissimo filtro della nostra sensibilità.
È dentro di noi che frulliamo, mescoliamo, distilliamo l'immensa quantità di input che ci arrivano dalla Scatola Magica.
Una volta, c'era una sola televisione in famiglia, ma fortunatamente c'erano solo due canali, o al massimo tre.
Adesso ce n'è una per ogni componente della famiglia, e i canali sono decine e decine.
Neanch'io so bene cosa dovrei guardare, cosa mi sto perdendo, cosa sto subendo.
A casa nuova, manco ho più la televisione: la sera accendo il megaschermo e ci infilo la chiavetta con la roba che ho scaricato durante il giorno, o magari infilo uno dei blu-ray che non ho ancora avuto il tempo di vedere da quando l'ho comprato.
Ieri sera, ad esempio, ho messo su il blu-ray di Quadrophenia, e ho scoperto che c'è un nuovo doppiaggio. Di merda. Ma anche un commento del regista che non avevo mai sentito.
Chiudiamo in pareggio, va.

Marta Silenzi ha detto...

Allora. Le serate telecomando-in-mano sai bene che devo ogni tanto subirle anche io, e l'ossessivo-compulsivo che si appropria dello strumento a distanza ha la tua stessa necessità di alzarsi dalle tre alle cinquemila volte per motivi vari, tra cui bere ettolitri di acqua, quando io me ne starei tranquillamente quelle due ore seduta a guardare lo stesso programma, che nel mio caso potrebbe essere un film o un telefilm, il resto di ciò che offre la tv lo reggo poco. E invece saltelliamo dalla Bignardi (che purtroppo sembra arrivata ad un livello di frivolezza anti-sostanza insopportabile, e che sembra aver sviluppato questa fascinazione per la Cucciari che qualcuno mi deve spiegare) ai programmi americani di aste di container o di paffuti simpaticoni in grado di trangugiare l'impossibile purchè sia piccante, ma molto piccante, piccante da stare male. Mentre voi lavate la mente, io m'intossico e rimpiango le serate di soli, indiscussi, magnifici film.
ps.
McDowell doveva forse limitarsi al suo ruolo, molto più che datato, in Greystoke.
pps.
Pa, vedo che hai ritrovato perfettamente la tua blog-verve!!!

pa ha detto...

@cyberluke
non credo fosse poi una grande fortuna poter scegliere, in passato, tra soltanto tre canali. però sono vere due cose: che su quei canali venivano trasmessi prodotti di alta qualità, e che la gente si raggruppava tutta insieme al bar del paese, o in famiglia, ed era un modo come un altro di scambio e dialogo. (io avrei sclerato un pò, solitaria come sono, ma tant'è...)
di solito comunque la mia serata tipo è come la tua: attacco l'HD esterno e mi scelgo un film.

@marta
il tuo compagno di divano mi sta sempre più simpatico! tu in questo sei come nick, non divagate, non scanalate, andate avanti decisi e placidi sulla vostra decisione. beati voi!
sulla bignardi hai centrato la questione: ma cos è, si è innamorata di quella insopportabile Cucciari? (che pare piacere a tutti tranne che a noi due). è imbarazzante vederle sul palco!

bazzicano da queste parti:

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