in due parole, tanto per non farla lunga.

La mia foto
Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

sabato 9 giugno 2012

intervista a cyberluke.

Molto che non posto interviste, 
e sono anche emozionata quando mi capita.
Ringrazio tutti quelli che hanno avuto la voglia di partecipare, 
è sempre un momento di puro delirio e meraviglia 
l'istante in cui apro l'allegato e scopro i vostri sogni, 
le vostre piccole manie, le paranoie, le particolarità del carattere.
A volte mi meraviglio delle coincidenze, 
e della delicatezza di questo modo di relazionarci, 
così rispettoso e intimo, anche se non ci conosciamo.
Perchè nella vita reale siamo tutti schiacciati 
da responsabilità e sorrisetti di facciata, 
e a parte i pochi fidati amici in carne ed ossa 
non c'è modo, nel quotidiano, andare così a fondo 
nel raccontare se stessi.
 


 
nome
Cyberluke
nome del suo blog
di cosa parla
di grafica, cinema, tecnologia,
e di lui, Cyberluke
come l'ho conosciuto
in rete, nei miei giretti
sconclusionati, 
ma che in realtà hanno sempre 
un filo logico di tutto rispetto
 
intervista
 
 
 
 Hai un soprannome? E se sì, ci racconti come è nato?
Niente soprannomi. Cyberluke, il nickname, invece, nacque per caso nel, tipo, 1999, creato da una mia collega colpita dalla mia passione per la robotica e la cibernetica. Ho pensato spesso se mi sarebbe piaciuto davvero avere parti cibernetiche implementate nel mio corpo, e credo che un qualche tipo di occhio bionico con zoom e raggi x non mi dispiacerebbe. ;)

Come è iniziato il tuo blog?

Il blog è iniziato in una sera di fine estate del 2008. Come tanti, mi ritrovavo con una serie di cose inutili da raccontare e una serie di robe mie in Photoshop da mostrare, e il forum che frequentavo da un po' iniziava ad andarmi stretto. Non mi sarebbe dispiaciuto avere una vetrina tutta mia, e gestire con più facilità feedback e suggerimenti. Poi, da allora, ho aperto anche un account Facebook, un account Flickr e un Tumblr, ma il blog resta tuttora lo strumento che aggiorno più spesso.

Da piccolo cosa volevi diventare?
Mi piacevano, come a tutti i bambini, i dinosauri. Purtroppo i dinosauri erano estinti già da un pezzo, così al massimo avrei potuto andare a caccia di scheletri e di resti fossili. Mi immaginavo, in completino cachi e berretto da esploratore, inginocchiato in qualche buca piena di polvere e di terra a scavare con un martelletto minuscolo, tutto intento a disseppellire un Cybersaurus Rex. Naturalmente, è accaduto tutt'altro.

Se potessi essere il protagonista di un film, chi saresti?
Questo è facile. James Bond, naturalmente: ma non Sean Connery (si pigliava troppo sul serio) e neanche Brosnan o Craig. No. Roger Moore. È l'unico, vero James Bond, ironico, cazzone e sempre con un gadget fichissimo che gli salva il culo al momento giusto. E poi, no, avete visto in che posti lo mandano e con che automobili? Non c'è storia.

Cosa fa di un giorno come tutti gli altri un giorno di vacanza?
Alzarsi quando ti svegli senza ausili artificiali. Fare colazione con tutta la calma del mondo al bar che ti piace. Seduto. Leggendo qualcosa. Non avere nessun programma. Non guardare praticamente mai l'orologio. Guardare il resto del mondo che si affanna con uno sguardo di compatimento. ;)

La mansione che ti piace di più svolgere al lavoro.
In teoria, mi pagano per creare qualcosa. E mi piacerebbe poterlo fare senza paletti, senza restrizioni idiote, senza dover sottoporre poi la mia roba a qualcuno che, della materia, non ne capisce un accidente ma la job tilt sul suo biglietto da visita dice di sì. Il guaio è che tutti i miei clienti sono talmente grossi che è impossibile progettare senza vincoli molto rigidi.

Qual è la musica che ti fa ballare?
In ordine sparso: i Prodigy, Skrillex, i Pet Shop Boys, i Depeche Mode. Ma preferisco ballare quando nei paraggi non c'è ombra di essere umano.

Una cosa che da piccolo ti faceva tantissima paura.
L'Agguantatore A Strisce Viola. Una terribile creatura immaginaria, presa a prestito da chissà quale libro, con testa di coccodrillo, corpo umano e una latta di cioccolato liquido in mano per divorarmi meglio una volta che mi avrebbe agguantato – per l'appunto – con una delle sue braccia rapidissime.
Un incubo.

Quello che più ti terrorizza ora che sei grande.
Non so nuotare, quindi l'acqua alta mi spaventa. Poi, un po', la burocrazia. Veramente spaventosa.

Il libro che regaleresti al tuo migliore amico.
Non so davvero: ho capito che i libri sono più personali delle cravatte. Ho consigliato e anche regalato dei libri, in passato, che per me erano imperdibili, e che non sono piaciuti. E lo stesso è accaduto a me, quando amici mi hanno regalato dei libri. Meglio regalare qualcos'altro, probabilmente.

Sei un nerd?
Per alcuni versi sì. La tecnologia mi piace, ma solo e se migliora la vita ed è semplice da utilizzare. Non sono il tipo che va in giro con le t-shirt di Star Wars, ma un paio di volte l'anno non si tira certo indietro e indossa elaboratissimi costumi durante le fiere cosplayer.

Qual è lo sport che ti sei rassegnato a fare per far finta di non essere un nerd?
Nessuno. Non faccio sport. Non ne ho mai fatto, e la gente, guardandomi, si chiede com'è possibile che non pesi cento chili e riesca ancora a farmi un inverno sullo scooter senza il parabrezza. Se proprio vi fossi costretto dal medico, magari comprerei una bicicletta.

Se tu fossi un pittore, che cosa raffigurerebbero le tue tele?
Nonostante la mia formazione artistica, non so dipingere, ma so disegnare. Disegno di tutto. Persone, architetture, creature di fantasia, schizzi delle cose che poi metto insieme con Photoshop. In realtà, i miei quadri sono le cose in Photoshop, o almeno sono la cosa che più gli si avvicina. Ad alcuni, piacciono.

Twin Peaks: quale era il tuo personaggio preferito 
(non per forza quello in cui identificarsi)?
Ne vidi giusto qualche puntata, e ricordo che andai persino al cinema a vedere Fuoco cammina con me. Me lo ricordo a malapena. Non era uno dei miei serial preferiti.

Come sei vestito in questo momento? E, se potessi scegliere, cosa indosseresti per tutta la vita?

Camicia bianca. Jeans 501. Sneaker di Prada nere, molto usate e molto comode. Una vecchia cinta di Versace nera. Vestirei sempre con dei completi. Sono uno dei pochi uomini al mondo a cui la cravatta non dà nessunissimo fastidio. La giacca è più comoda di una felpa. Poi, con un completo, non devi stare ad abbinare il sopra col sotto. È perfetto. Solo che nella mia agenzia, nessuno si veste così, e a ben vedere, nella nostra società solo i politici e i calciatori invitati ai talk show lo fanno ancora.

Il cibo di cui non riesci a fare proprio a meno.
I cornetti la mattina. Rigorosamente con la marmellata d'albicocche. Rarissimi da trovare dopo le dieci.

Il difetto che più ti fa impazzire nella persona amata.

C'è questa cosa assurda che più tratti male qualcuna più quella ti scodinzola intorno… e viceversa. Davvero, non ho mai capito perché le donne (o almeno, una gran parte) funzionino in questo modo aberrante.

Descrivi cos'è, per te, un momento di felicità perfetta.

L'ho provato in sogno, più volte, quando sognavo di volare.
Semplicemente indescrivibile.

Stai detestandomi per questa rottura di palle dell'intervista? Ti starò ancora simpatica o hai capito solo adesso quanto posso essere rompicoglioni?
Assolutamente no. Fare domande è un segno d'interesse, e l'interesse è sempre lusinghiero. Anzi, grazie delle domande.

I bambini, sono di sinistra?
Non ne ho idea. Non ho una grande esperienza in fatto di bambini, ma la tua domanda è meno insensata di quanto possa sembrare. Certi bambini sembrano avere abbracciato in pieno i principi del comunismo, ma altri sembrano dei fascisti in miniatura, con il loro atteggiamento dittatoriale nei confronti dei loro coetanei. E questa è senza dubbio la domanda più bizzarra della tua intervista. ;)
 
 
La domanda sui bambini è nata perchè in quel periodo mi ero rivista uno spettacolo teatrale di Bisio, del Bisio-ai-bei-tempi. Devo dire che vengono fuori delle risposte profondissime, scatena riflessioni mica male.
Anche con Cyberluke come con molti altri vengono fuori delle somiglianze.
Parlare di grafica è scontato e forse non del tutto esatto perchè apparteniamo comunque a mondi grafici talmente diversi, lo ammiro infinitamente perchè sa fare magie con il mouse nelle quali non mi sono mai neppure imbarcata;
nonostante tutto non è così scontato sottolineare che la nostra vita quotidiana è spaventosamente simile, con tutte quelle ore trascorse inglobati anima e corpo nel mac.
Il giorno di vacanza che lui descrive coincide con la mia idea di felicità, con la mia idea del sabato mattina, e vi assicuro che non è così per tutti. La maggioranza della gente anche in vacanza deve pianificarsi gli orari e gli appuntamenti per sentirsi figa.
Poi, anche io impagino con vincoli molto rigidi spesso per grossi nomi; anche io, probabilmente per scordare queste ingiustizie, la sera ballo spesso in soggiorno, e mi fa piacere che lo spettatore sia al massimo uno, o anche nessuno.
 
E sognare di volare è un trip fortissimo che mi auguro abbiate provato tutti almeno una volta.
 
Sì, il filo logico è di tutto rispetto anche stavolta!
Grazie Cyberluke, 
a presto.

14 commenti:

Simone ha detto...

Luca ho avuto la fortuna di conoscerlo anche di persona, e ci tengo a dire che come è (almeno mi pare) sembrato simpatico e gradevole in questa intervista lo è anche nella realtà.

E i suoi "quadri" (per me sono quadri) fatti con photoshop li trovo molto belli.

Simone

Lucrezia Simmons ha detto...

Ciao capito qui dal blog di Cyberluke, persona particolare e molto interessante e con doti grafiche assolutamente fuori dal comune.
Bellissima intervista, affatto scontata! Adesso curioso un po' nel tuo blog.

Dama Arwen ha detto...

Ciao!
Anche io sono approdata qui dal blog di Cyber, che non manca di egocentrismo e lo adoro per questo! :-P

Io me la son comprata da poco la mia prima maglietta di Star Wars! è.é

Bellissima intervista!

pa ha detto...

ciao a tutti, tornate a trovarmi tutte le volte che vi va!

pa ha detto...

anche a me piacciono gli egocentrici. sempre se sono persone interessanti, chiaro. ma lui lo è!

paroleperaria ha detto...

Bella intervsta! :)
E decisamente bizzarra la domanda sui bambini! :)

Adriana ha detto...

Ciao!
Ti ho segnalata in questo post:
http://presanellarete.blogspot.it/2012/06/tag-scopriamo-nuovi-mondi.html

BlackBox ha detto...

Ciao pa (e pure collega, mi pare!!), brava per l'intervista, Cyber è di certo un po' narciso ma a ben vedere glielo si può concedere! ;)
Non ti fermare, eh, fai altre interviste!!

Angel-A ha detto...

Brava Pa!!! ^___^

ps sta bene in quella foto, eh?.....

pa ha detto...

grazie di cuore adriana!
ciao a tutte quante voi, ragazze.
vi avevo già incrociate da Cyberluke.
ne ha di ammiratrici, eh?
le interviste sono aperte a tutti i blogger, quindi anche a voi.
vi aspetto!
pa

Tatoski Pisciolanski ha detto...

Ciao! Ho pensato a te per un premio ceh ho ricevuto e devo divulgare. Mi piace molto il tuo stile e il tuo blog è sempre super interessante.Spero ti faccia piacere 100% affidabile

pa ha detto...

tatoski grazie davvero! ti ho scritto sul tuo blog!

Ferruccio Gianola ha detto...

Che bravi!

Daniela ha detto...

Bella intervista e risposte interessanti: chapeau!

bazzicano da queste parti:

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