in due parole, tanto per non farla lunga.

La mia foto
Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

mercoledì 21 marzo 2012

la giornata della poesia volge al termine. diane di prima.

 
La giornata della poesia sta volgendo al termine.
Oggi mi sento stanca e poco poetica rispetto ai giorni scorsi,
ma proprio per questo voglio non pensare continuamente a quanto tutto sia sempre così difficile, e fingere di vivere in un'altra epoca: indovinate in quale? All'epoca in cui fu scattata questa foto.
Lei è una delle mie poetesse preferite, Diane di Prima.
Intellettuale, folle, senza mezze misure, dalla voce potente e rivoluzionaria.
Ecco qui sotto alcune sue perle. 
Spero vi suscitino sfrenati impulsi, e vi facciano venire voglia di saperne di più.
 

cento larve
hanno insegnato alle mie viscere a torcersi
cento settimane or sono
e adesso tu vieni con bacche
nei capelli
e aspetti il mio
applauso.


mi domando
perchè
abbiamo dormito
insieme
quelle notti
e cosa abbiamo perduto.



Qui con il lago per divertirci

sarebbe splendido
se potessi trovare il modo di pagare l'affitto
quando torno in città-
Qui con un ruscello e tutto quel jazz.
penso a te
Che non ami me
che non amo te
E non è freddo bambino?
Così freddo che potremmo farci gelare la birra
Questo non è il posto per pensare alla birra.
Tutto verde.


il tempo

ha mangiato la mia innocenza come un pistacchio
l'amore se n'è andato con la mia fiducia
o nobile primoamore

tutto verde limo
cosa hai fatto della mia risata
cosa hai fatto dei soldi che ti davo al venerdi
e dei buchi nelle mie scarpe?


 
Nel caso tu mi pianti ti pianto
subito, bambola
so a cosa stai giocando.
Nel caso tu mi pianti ho già pensato
che ci sono bocche più belle della tua
corpi più estasianti
posti più attraenti.
Nel caso tu mi pianti non mi sarà d'aiuto.




Ma bambino

se capiterai quassù
con quel
sorriso
fresco-di-campagne
e quelle mani
accidenti a te
non credere

che questa volta non ti chieda
dov'è il ballerino
con il quale
hai trascorsa
la settimana
in città.

Diane Di Prima

5 commenti:

alessandra ha detto...

Ma grazie! Io non la conoscevo, ora ho una cosa in più. Ma a prima vista la traduzione non mi sconfinfera, andrò a cercarla nella versione originale!

Marta Silenzi ha detto...

Diane Di Prima è un altro dei miei amori. Amata la prima volta dalla racconta della City Lights Pocket Poets Antology e ritrovata in uno spettacolo a due voci e un violino che delle amiche hanno messo in scena qualche anno fa, con beato sconvolgimento di tutti i presenti benpensanti! E' una forza, senza diaframmi, senza maschere.

Marta Silenzi ha detto...

(raccolta)

Elena ha detto...

Non la conoscevo, grazie per avermela fatta scoprire, vado subito a informarmi sulle sue opere.

lozirion ha detto...

Parole stupende, l'ultima l'avevo già letta da qualche parte, ma le altre mi mancavano.... Grazie.... ^_^

bazzicano da queste parti:

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