in due parole, tanto per non farla lunga.

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Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

lunedì 27 febbraio 2012

La trama del matrimonio, ovvero pensare di nuovo, intensamente, a foster wallace.


Ho terminato La trama del matrimonio.
E' un librone grosso ma ci ho messo 6 giorni, leggendo soltanto di notte, o a colazione. Si fa divorare, e non è complicato, anzi. L'ho trovato molto semplice, anche se tocca tematiche da maneggiare con cura.
Dalla prima volta che ho sentito nominare questo libro (credo fosse su GQ che rubo sempre a nick quando vado in bagno; o in qualche blog) ho avuto modo di leggere svariate recensioni, più o meno affidabili, considerato che una mia grave mancanza è quella di non aver mai affrontato Middlesex, dello stesso autore, e nessun altro libro suo; epperò il personaggio mi incuriosiva, e mi incuriosisce tuttora.
Non ero preparata invece alla massiccia dose di David Foster Wallace che stava per avvolgermi come un tornado, dal momento che il romanzo è la storia ottocentesca di un pezzo fondamentale della vita di due ragazzi ed una ragazza, ed uno dei tre è senza dubbio lui.
Il libro può piacere senza dubbio anche ai maschi, perchè parla solo in piccola parte del matrimonio in sè, e soprattutto perchè non è sdolcinato come l'orrenda e fuorviante copertina vuole farci credere (non che la copertina originale con le due fedi intrecciate sia meglio).
Vi avviso subito che i due uomini del libro ne escono molto meglio della donna, la quale li avrà senza dubbio ammaliati a vita, ma a me sembra una bambola di pezza in balia degli eventi. I due invece sono molto più sfaccettati, e interessanti.
Ma veniamo al motivo del mio sconforto.
Come potete leggere qui, Eugenides sembrerebbe negare di essersi fortemente ispirato a Wallace per la figura meravigliosamente, dolorosamente affrescata di Leonard. Il che mi spiazza. Perchè io Wallace lo vedo esattamente così. Folle, intelligentissimo, dolce e appassionato, disturbato e paranoico, depresso e allo stesso tempo vitale; un pò violento, un pò bambino.
Mi rincuora quello che leggo invece qui: più credibile.
La verità starà nel mezzo? Poco importa.
Ringrazio comunque questo autore che per me è una nuova scoperta, anche se arrivo in ritardo; amo da pazzi Wallace ed è stato commuovente leggere queste pagine, immergermi nelle pieghe della mente pregiatissima e lucente di Leonard, pur provando tanta umana simpatia per Mitchell, la sua antitesi. E un pò di sano fastidio per Madeleine, così come può irritare la ragazza più bella e sensibile del liceo, che sospira pensieri profondi e si sposa a 20 anni con il primo amore. Per poi accorgersi subito di aver sbagliato tutto.
Ve lo consiglio; mette addosso malinconia, languore, e ci regala un paio di spunti mica male per riflettere su cosette un pò pesanti, ma necessarie.

Nella foto di gruppo compaiono alcune delle più brillanti menti letterarie di questa generazione: tra gli altri, il dolce Wallace, Franzen, Miss Zadie dentibianchi, Eugenides.

6 commenti:

Marta Silenzi ha detto...

D.F.Wallace mi ha sempre attirata. Non ho ancora letto niente però perché ho paura che tutto lo slancio si esaurisca in una traduzione che non rende merito al suo presunto genio ed io mi intristisco un sacco quand'è così...ma dalle tue parole non sembra proprio che possa accadere. Potrebbe davvero piacermi questo autore? O è una delle fascinazioni che subisco solo da lontano?
Franzen ed Eugenides sono altri due da leggere dunque.
M'insegni la letteratura contemporanea, mi accorgo di essere troppo spesso rivolta al passato.

pa ha detto...

sì. potrebbe piacerti.

e tu mi insegni a riscoprire i classici.

:)

pa

Tatoski Pisciolanski ha detto...

bellissimo post, mi è venuta voglia di leggerlo... la copertina e il titolo mi hanno sempre tenuto lontano.. che stupido io! Sarà la mia prox lettura. Grazie

pa ha detto...

benvenuto tatoski! ma lo sai che ho visitato ieri il tuo blog???

Tatoski Pisciolanski ha detto...

grazie molte della spelndida accoglienza. No, non l'ho visto ma abbiamo amici comuni... v. ha scritto un post dove mi cita. Lì ti ho visto e mi ha fatto piacere scoprire ceh hai un blog meravigliso. Per questo mi sono avvicinato. E' un blog veramente figo. Sempre che figo non sia una parola da vecchi!

pa ha detto...

figo va benissimo, lo uso sempre anche io, ma forse sono vecchietta ormai.
non so come ringraziarti.
ADORO il nome del tuo, di blog!
ti leggerò.
alla prossima, pa

bazzicano da queste parti:

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