in due parole, tanto per non farla lunga.

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Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

sabato 21 gennaio 2012

Shame.




E così ho visto Shame: tanto atteso da tutti, già visto e recensito in molti blog che seguo, acclamato dai più. Ne scrivo a caldo, cosa che non mi riesce molto bene perché sui film devo sempre riflettere molto, ma mi va così.
è stato più o meno come me l'aspettavo. Una pellicola che aveva dalla sua molti punti di forza, ma che purtroppo non sviscera a fondo, non va sotto alla superficie, non ce la fa a scavare dove dovrebbe scavare, per scuoterci davvero. Siamo spettatori sempre più esigenti, non ci accontentiamo più di alcuni trucchetti, non abbiamo gli occhi di un cinefilo degli anni settanta, purtroppo siamo viziati ed abituati a continue sollecitazioni.
Ci piace tutto di ciò che stiamo vedendo: la fotografia, la città, i primi piani sui volti, la musica raffinata, ma tutto resta appena sfiorato, accennato.
L'ambientazione in una attraente quanto raggelante New York è forse la cosa migliore di tutto il film.
Credo di essere una delle poche, ma penso sia Fassbender a contribuire alla mia delusione: non riesce a convincermi e non è espressivo come potrebbe, è come se si trattenesse sempre un po', come se non riuscisse a donarsi alla macchina da presa. O forse è solo la sua faccia a disturbarmi. Non ha dolcezza, non ha contraddizioni quella faccia, ecco, credo sia questo il punto.
La storia è molto interessante, la sua e quella della sorella, due figure così simili, così tragicamente rotte dentro.
Ma restiamo lì, a galleggiare nel malessere, aspettando uno scrollone che non arriva, una scarica elettrica che non ci attraversa, un guizzo di gioia che riesca a superare tutto quel dolore: ci basterebbe anche una risata cinica.

Mi interessa molto comunque vedere il primo film di McQueen, Hunger, del 2008. Voi l'avete visto? E Shame? Vi ha convinto?


6 commenti:

Nick ha detto...

ecco qui la MALEDIZONE DEL PRIMO COMMENTO!

che quando ti lascio un commento poi dici che non ti scrive più nessuno.
vediamo se è vero...

allora...cosa è piaciuto a me di questo film?
la città.
New York, di notte, di giorno, vista con questi occhi da "architetto", come direbbe bowie (cit. Thru these architect eyes, Outside, capolavoro), l'occhio del regista si posa sui particolari, rendendoli grandi, importanti.

cosa non mi è piaciuto?
Fassbender.
sarà che tutti ne decantano le lodi, ma io l'ho veramente trovato poco espressivo...
nella scena iniziale, sul metro, la ragazza cede a uno sguardo seducente che nemmeno il bue accanto alla mangiatoia...uno sguardo così espressivo che così, giuro, l'ho visto solo al mercato del pesce.
No, non il pescivendolo.
I tonni appoggiati sul ghiaccio tritato.

ma forse, ma forse non è che è era il tocco delicato del regista?
no.
il tocco più che delicato era annacquato, come i cocktail che si bevono nei peggiori bar di cusano milanino.
no no, rifacciamo...il tocco con era delicato...era freddo e scentifico come quello di un chirurgo che vuole sezionare i suoi personaggi per mostrare crudemente il male che si portano dentro.
tipo cronenberg.
però a lui è venuto peggio, molto peggio.

e poi...parli di sesso e perversione?
e per dio...allora sbatticela in faccia 'sta perversione!
facci stare male!
ma Irreversible non ha insegnato niente?


quindi, che dire?
è un film che consiglierei?
si, certo.






se avete vinto 50 euro al gratta e vinci e non sapete che farne.

pa ha detto...

rompo il ghiaccio io così almeno i commenti saranno due.
volevo solo precisare che la ragazza sulla metro non cede, perchè altrimenti non sarebbe fuggita così per le scale.
di solito sui mezzi pubblici le donne cedono solo a fabio volo, come ci insegna lui stesso nei suoi romanzi.

Nick ha detto...

no, lei cede, sei tu che non hai capito...
la mano che struscia in mezzo alle coscette bionde, lo sguardo languido da vacca frisona (che fa pari e patta con lo sguardo stolido e bovino di fassbender, a proposito, bender, come il robottone di latta di futurama)...

lei scappa la prima volta solo perchè non si è depilata.

AdrianaMeis ha detto...

io l'ho visto qualche sera fa, prima che chiudessero megavideo :(
allora il film non mi è piaciuto a parte il nudo di fassbender :)
una storia interessante che però non viene sviscerata e come hai detto tu rimane in superficie, per i miei gusti fin troppo!

alessandra ha detto...

Allora ecco: voglio vederlo e poi dirti la mia opinione. Perciò a presto!

pa ha detto...

michi la penso come te... però tra fassbender e gosling non c'è gara!

ale attendo con ansia.

bazzicano da queste parti:

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