
Abito a villa Borghese. Non un granello di polvere, non una sedia fuori posto. Siamo soli, e siamo morti.
Ieri sera Boris si è accorto di avere i pidocchi. Gli ho dovuto radere le ascelle, ma il prurito non ha smesso. Come si fa a prendere i pidocchi in un posto bello come questo? Ma non pensiamoci. Non ci saremmo mai conosciuti così intimamente, Boris e io, se non fosse stato per i pidocchi.
Boris mi ha fornito poco fa un compendio di come la vede. E un profeta del tempo. Farà brutto ancora, dice. Ci saranno ancora calamità, ancora morte, disperazione. Non c'è il minimo indizio di cambiamento. Il cancro del tempo ci divora. I nostri eroi si sono uccisi, o s'uccidono. Protagonista, dunque, non è il Tempo, ma l'Atemporalità. Dobbiamo metterci al passo, passo serrato, verso la prigione della morte. Non c'è scampo. Non cambierà stagione.
(Henry Miller, Tropico del Cancro, 1934.) (1934, gente!)
7 commenti:
mi vergogno a dire che non l'ho mai letto, ora non ho più scuse!
sì, mi sa che ora non hai più scuse!
:)
sì, ho già fatto l'ordine su ibs!
ti dirò...
sul serio? wow! mi fai sentire in colpa perchè non compro quasi mai i libri, io, avendo una splendida biblioteca dietro casa... possederli è un'altra cosa... che edizione hai preso? com è la copertina?
ovviamente la più economica:
http://www.ibs.it/code/9788804487784/miller-henry/tropico-del-cancro.html
purtroppo ho una memoria labilissima, quindi, se non me li tengo davanti agli occhi nella libreria, dopo un po' di tempo dimentico di averli letti....eh già, è una brutta malattia!
anche io mi scordo spesso i libri che ho letto. penso sia però normale per chi legge molto. in questo senso, un grosso aiuto è la libreria di anobii.
comunque la mia edizione è quella dei classici del novecento, che davano con la repubblica mi pare, e poi ho una vecchia edizione in francese presa in un mercatino, non perchè io legga in francese, ma presa per puro feticismo...
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