in due parole, tanto per non farla lunga.

La mia foto
Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

giovedì 24 febbraio 2011

Black Swan, the.





Sì, è un ottimo film, fatto bene, da divorarsi.
Eppure sto ancora cercando di capire
cosa non mi è piaciuto,
cosa mi ha dato fastidio.

Forse è proprio il personaggio principale, che non reggo.
Forse è il disgusto che mi provoca la madre.

O forse sto solo rimpiangendo
il Vincent Cassel di La Haine
o de La promessa dell'assassino.

Lui DEVE PER FORZA
fare la parte del grezzone.
Gli dona.
PER FORZA!

4 commenti:

Unknown ha detto...

Lo vado a vedere domani sera.. cioè questa sera! Vabbè sabato 26, di sera :D

pa ha detto...

@vicissitudini
sì, è un bel film da sabato sera, e di certo non ti farai tutte le paturnie su cassel come mi faccio io, ma ti lascerai catalizzare piacevolmente da natalie!

alessandra ha detto...

mi è piaciuto! e per come è riuscito a rapirmi. è un'allegoria ed è raro trovarne: questa è l'era delle metafore che, paradosso, sono meno scontate messe in similitudine. l'allegoria era cool nel medioevo.
Nella piccola sala del cinema di frascati dove l'ho visto io la maggior parte del pubblico ne è rimasta delusa.

pa ha detto...

acutissima come sempre, ale. ed hai ragione. ma quale può essere, allora, questa nota stonata che sento?
forse mi aspettavo troppo, troppe aspettative?

bazzicano da queste parti:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...