in due parole, tanto per non farla lunga.

La mia foto
Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

mercoledì 4 agosto 2010

il nulla assoluto



Le mie pile sono talmente scariche, e da settimane, che occupare il tempo in una qualsiasi attività - stupida, monotona, modesta - che non sia lavoro, mi dà un senso di profondo benessere e quasi di euforia.
C'è una cosa chiamata professionalità, alla quale tengo tantissimo, e che credo faccia la differenza, sempre: ma da tanto sono esausta, al momento non riesco a garantirla.
Sto solo reggendo finchè posso per portare a termine ciò che sono obbligata a completare, in queste ore. Semplicemente.
Quindi lavare il bucato, fare ordine, prepararmi un caffè, leggere Rolling Stones, pulire la verdura e chi più ne ha più ne metta (avete capito il senso ;)), piccoli gesti che ultimamente ho davvero trascurato, mi mandano in visibilio per il semplice fatto che mi permettono di liberare la testolina, svuotarla per bene, reimpossessarmi del mio corpo, tatto, olfatto, schizzare fuori da questa apnea.
Ho bisogno queste piccole cose non virtuali, ma concrete, tangibili, in preparazione di quel meraviglioso nulla assoluto che viene chiamato vacanza.
Nulla beato, che mi imporrà di lasciare l'orologio nel cassetto. Di predere appuntamenti ad orari precisi. Di fare programmi. Di staccarmi dal mac. Leggere i libri più desiderati, più ghiotti. Fare tardi.
Pensare a tutto questo mi entusiasma, sapendo benissimo che l'attesa di qualcosa è ben più bella di ciò che poi accadrà.
Riprendere il gusto di lenti discorsi sui massimi sistemi. Mangiare, e assaporare. Cambiarmi lo smalto delle unghie tre volte al giorno, se mi va, solo per il fatto che ho tempo da buttare.
Che cosa sublime!!!

2 commenti:

Veronica ha detto...

anche per me è così: lavare i piatti è l'attività più rilassante di questo periodo. il gesto sistematico e l'acqua sono come mantra per la mia testa.
maledetto stress che ci costringe ad accontentarci di poco,
oppure Maestro per lo stesso motivo

Danila ha detto...

Quanto ti capisco!!! Per me è lo stesso. Anche se si tratta della gabbia dei conigli che devo pulire tra poco, non vedo l'ora di poterlo fare.
La settimana scorsa ero in campeggio al mare, e nell'unica settimana di ferie è piovuto 2 giorni su 6. Eppure io, profonda amante dell'abbronzatura, ero contenta lo stesso a giocare alla piccola campeggiatrice sotto al diluvio :)

bazzicano da queste parti:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...