in due parole, tanto per non farla lunga.

La mia foto
Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

domenica 6 giugno 2010


Comunque, al di là di tutto, questo blog è una cosa che amo, che a sua volta contiene solo cose che amo, alla fin fine è nato solo per volere un pò più di bene a me stessa, per dedicarmi uno spazio, un angolino dove sguazzare a modo mio, un habitat costruito su mia misura.
Non è male essere arrivati ad un ragionamento del genere, soprattutto per una come me sempre presa dal maledetto senso del dovere nei confronti di tutti e di tutto. Per come sono fatta,  è molto più bello che andare dal parrucchiere o truccarsi davanti allo specchio. a pari merito con le lezioni di yoga, direi.
Yoga che ho interrotto durante il mese di maggio per via dei troppi impegni, e anche se giugno si presenta catastrofico sotto quel punto di vista, devo cercare di riprendere le lezioni, che mi fanno sentire così chiara e pulita e luminosa, come se in mezzo al petto avessi un lumicino che splende ma che non fa sudare, anzi, una lucetta che rinfresca come pioggia estiva. Quelle ore mi fanno sentire più bella, pià morbida, una tipa che sa guardare all'essenziale delle cose, e poi chissenefrega se non sempre è così, anzi. Bello crederci.

Nella foto, io in un posto pulito e luminoso senza trucco sul viso.

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bazzicano da queste parti:

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