in due parole, tanto per non farla lunga.

La mia foto
Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

giovedì 29 aprile 2010


Se c'è una cosa 
che è immorale, 
è la banalità.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

.... la banalità di chi scrive massime come questa che...non significano nulla!
Ciao

pa ha detto...

ciao anonimo, se ti firmi è più divertente no?
questa è una bellissima frase degli afterhours, e non è affatto vero che non significa nulla, anzi, è talmente densa di significati. mi spiace se non l'hai capita, se vuoi te la spiego. buona serata!

bazzicano da queste parti:

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