in due parole, tanto per non farla lunga.

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Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

lunedì 7 novembre 2011

la borsa di una poetessa.



Le moderne poetesse, ho scoperto, indossano pratiche borse di elegante pelle nera. Senza fronzoli, senza vezzi. Ma, quando viene sera, le posano lievemente su copriletti a fiorellini bordeaux.

Lascio la parola a Marta, che le parole sa maneggiarle con grazia:

"Storia di una borsa - quasi valigia - in un giorno di pioggia qualsiasi...
Portafoglio rosso, grande. Gli occhiali da sole da combattimento (ma oggi non servono). Moleskine & matita. Le chiavi della Smart col mio piccolo mappamondo di cuoio. Telefono. L'ultimo acquisto in libreria. Un mensile di arte. Un invito profumato. Un quaderno gonfio di parole scritte con l'immancabile Pilot V5 (anche se non si vede).
E tutto quello che rimane chiuso dietro le cerniere.
E la costante sensazione di aver dimenticato qualcosa..."

3 commenti:

Anonimo ha detto...

aha sem nasel tole [url=http://www.sivanje-po-meri.si/kako-do-sivilje-alenke]Šivilja Kranj[/url]

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Veronica ha detto...

viene la voglia di avere una borsa uguale uguale.

bazzicano da queste parti:

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