in due parole, tanto per non farla lunga.

La mia foto
Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

domenica 24 luglio 2011

intervista a camilla.





Visitare il suo blog è diventato un variopinto rituale,
che eseguo quasi giornalmente...
lei sa darmi sempre nuovi spunti, e nuove energie.
Di sicuro sapere che ci sono persone così nella mia città
(e pensare che non ci siamo ancora mai incontrate...)
mi fa amare un pò di più questo pazzo mondo,
anche quando sembra che tutto sia grigio ed appannato.









nome
Camilla
nome del suo blog
Zelda was a writer
Bastian contrari

di cosa parla
di VITA! di creatività, colore, arte, letteratura, poesia, fotografia, musica, e tanto, tanto altro!
un vulcano in continua eruzione...
come l'ho conosciuta
me l'ha fatta conoscere Ale.
Tutto virtualmente, chiaro!
Ma con tanta passione.





intervista



Hai un soprannome?
E se sì, ci racconti come è nato?
Non ho un vero soprannome, ma il mio nome - Camilla - si è sempre prestato a storpiature davvero fantasiose. Confesso che ad alcune di queste sono parecchio legata.
Cami, Cam, Camu, Camomilla, Camillini, Milla, Billa, Milli, Millini, Millola. Ah, pure Millotti!!
Non continuo, vero?
Annamaria - che poi è mia mamma - mi ha sempre chiamato Fiore. Mio padre, invece, Scigulin, che in milanese vuol dire "cipollina".

Come è iniziato il tuo blog?
Zelda was a writer è cominciato per motivi davvero disparati. Per un anno ho seguito blog di ogni tipo, spesso agli antipodi tra loro. Mi piacevano sia quelli delle casalinghe del Kentucky, sia quelli di artisti scandinavi, lapponi, islandesi. I primi erano pieni di cupcakes, handmade e colore, gli altri - minimalisti oltre ogni limite - si dedicavano per lo più alla fotografia (rigorosamente analogica) e a illustrazioni da far perdere il senno. Sempre stata bipolare, io. ;)

Ho iniziato Zelda per un insano bisogno di dire e per creare uno spazio aperto alla condivisione di cose piccole e stupefacenti. C'è parte della mia vita lì dentro, ma non tutta. C'è la mia passione per la scrittura e la necessità di sparpagliarla nella fitta trama del web.

Da piccola cosa volevi diventare?
Ballerina e rockstar, sarta e segretaria.
Una vera gemelli.

Se potessi essere la protagonista di un film, chi saresti?
Jeanne Moreau in Jules et Jim. Senza dubbio alcuno.

Cosa fa di un giorno come tutti gli altri un giorno di vacanza?
La colazione. E la tazza in cui bevi il tuo primo caffè. Essenziali veicoli di vacanza mentale.

La mansione che ti piace di più svolgere al lavoro.
Faccio un lavoro molto variegato e libero. Seguo le molteplici attività della mia Associazione "Bastian Contrari" (www.bastiancontrari.org) e poi scrivo, scrivo e scrivo. Per qualsiasi contesto e occorrenza.
Sono dunque molto fortunata.
Per rispondere alla tua domanda, comunque - sempre che non si sia capito - del mio lavoro io adoro scrivere. Durante la mia bellissima stagione radiofonica, invece, il più grande vanto risiedeva nelle interviste. Adoravo farle e secondo me ero pure bravina.

Qual è la musica che ti fa ballare?
Canto e ballo le musiche meno plausibili e coerenti. Dipende dall'attimo. Dipende dal cielo. E pure dall'umore.
Ma anche in silenzio, ballo. In effetti ho sempre adorato ondeggiare.

Una cosa che da piccola ti faceva tantissima paura.
L'arrivo di Babbo Natale, nelle prime luci dell'alba del 25 dicembre.

Quello che più ti terrorizza ora che sei grande.
La sofferenza di chi amo.

Il libro che regaleresti al tuo migliore amico.
Qui è un dramma. Non gli regalerei un libro: io regalerei infiniti libri. Se poi trovo qualcuno di appassionato è la fine! Mi capita spesso di finire in libreria e di comprare il mondo. Per me e per chi amo.
Regalo le certezze della mia lettura, le novità, i dubbi, i tomi infiniti o i libercoletti da un'ora e per sempre. Non me la sento di dare un titolo, in cambio però vorrei regalarti una frase di Paco Ignacio Taibo II. È un po' lunga, ma piena di bellezza: ricordo che quando la lessi mi emozionai senza possibilità di contegno. Bisogna solo cambiare il verbo "scriviamo" con "leggiamo" e la dirompente unicità dell'essere lettori sarà chiara a tutti.

Scriviamo perché crediamo nel potere della parola, nella sua suadente capacità trasformatrice; sappiamo che la letteratura è la più efficace arma di distruzione di neuroni avariati, simile a una grande navicella aliena in orbita nei nostri cervelli; sappiamo che nessuno può rimanere la stessa persona dopo aver letto il Diario di Anna Frank e che un uomo di quaranta anni non può essere razzista se da adolescente è stato fanatico di Sandokan e di Salgari; sappiamo che laddove Lenin falliva, Robin Hood era sempre invincibile; sappiamo che si rimorchia molto più facilmente con le poesie di Neruda e che il conte di Montecristo è la personificazione del sacrosanto diritto alla vendetta… Scriviamo qui, nel luogo che ci ha scelto e che abbiamo fatto nostro, in questa America Latina ultima riserva di passioni in un pianeta decaffeinato e light.

Sei una nerd?
Pa, a questo punto mi fido di te: sono una nerd? Non mi offendo mica!

Qual è lo sport che ti sei rassegnata a fare per far finta di non essere una nerd?
Posto che ancora non sappiamo se io sia o meno una nerd, sono dannatamente pigra. L'estensione delle mie spalle tradisce un'intuizione di nuoto che forse avrei dovuto seguire.

Se tu fossi un pittore, che cosa raffigurerebbero le tue tele?
Colore in movimento. Piccoli tocchi di lontananza malinconica e corpose colate di materia viva, sincera, presente. A volte troppo forti, è vero, ma sempre in buonissima fede.

Twin Peaks: quale era il tuo personaggio preferito (non per forza quello in
cui identificarsi)?
Mi ricordo di un nano, di un gigante e di Bob. Ho sbagliato serie?
Scherzi a parte, non saprei dire chi fosse Bob nel contesto della storia. Ma senti, e se per comodità dicessi Laura Palmer? Naaaaa.
Bob, facciamo Bob. Chiunque esso fosse.

Come sei vestita in questo momento?
E, se potessi scegliere, cosa indosseresti
per tutta la vita?

Calze bianche a pois neri, leggins grigio chiaro e una maxi t-shirt a cui ho tagliato il collo. Me l'ha regalata anni fa un amico scrittore, Giuseppe Foderaro. C'è una sua frase bellissima stampata sul davanti. Dice:
Il giorno senza te è come una notte bugiarda.
Se potessi, indosserei sempre vestitini vintage e fiorati.
Sto lavorando duramente per questa eventualità: la mia amica Cecilia gestisce un fantastico negozio di vintage chiamato 20134Lambrate (lo trovi qui 20134lambrate.blogspot.com) e Justine di Le Funky Mamas - la mitica Ju - sta ampliando la sua produzione creativa. Presto arriveranno dei prodotti da urlo per donnine esigenti e alte come la sottoscritta. Se non fosse abbastanza chiaro, il mio duro lavoro è attendere. ;)
Justine, questo messaggio è per te: sono una tua grande fan e, buonina buonina, attendo.

Il cibo di cui non riesci a fare proprio a meno.
Pizza con friarielli e salsiccia. Roba leggera, insomma.

Il difetto che più ti fa impazzire nella persona amata.
Al momento amo in modo cosmico.
E quando ami così non esistono difetti.

Descrivi cos' è, per te, un momento di felicità perfetta.
Il piccolissimo istante che t'imprime nel cuore la sensazione di attimo puro. Non il prima, non il dopo: l'adesso. Chiaro e disarmante. Un adesso infinitesimale, irrinunciabile.

Stai detestandomi per questa rottura di palle dell'intervista? Ti starò
ancora simpatica o hai capito solo adesso quanto posso essere rompicoglioni?
Nono. Ma tu, invece, ritieni che ti stia facendo fare una buona figura? Mi è presa una leggera ansia da prestazione.

I bambini, sono di sinistra?
I bambini sono liberi. E chiunque pensi che siano una cosa sola, descrivibile attraverso categorie e concetti adulti, sbaglia di grosso. In loro tutto è stupore e passo. Bisognerebbe ascoltare la loro serietà ironica, quella leggerezza di sostanza che li contraddistingue. Bisognerebbe difenderli con forza. Loro sono veramente figli di tutti.



Mi sono divertita tanto nel leggere queste bellissime risposte.
A colpo d'occhio potete benissimo scorgere da soli i punti in comune con Cami: la passione sfrenata per letteratura, lunghe colazioni e fotografia, ad esempio. la pigrizia quando si tratta di fare sport. E tuttavia quando c'è da radunare gli amici per far esplodere giornate come stelle filanti, lei non è affatto pigra, e questo forse la esonera da essere tacciata come nerd!

Che personaggio, ragazzi.

Vi abbraccio tutti.
Buona ultima settimana di luglio a tutti.
Per me sarà durissima!
Pa




2 commenti:

Veronica ha detto...

mi piace Camilla.
specie quando scrive quei suoi pezzi sentiti.

Zelda was a writer ha detto...

GRAZIE CARA PA!! grazie per le tue belle parole: sono molto felice :D
un inchino!
uh!! grazie anche a Veronica!
:DD

bazzicano da queste parti:

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