in due parole, tanto per non farla lunga.

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Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

domenica 13 marzo 2011

zombiemania.


Manel Loureiro
Apocalisse Z
 Editrice Nord
Traduzione di Claudia Marinelli
Pagine 416
Prezzo 16,60 euro

Consiglio appassionatamente questo libro
a tutti gli amanti del genere apocalittico/zombie come lo sono io.

Non vi racconto la trama perchè non serve, perchè sono stanca e perchè il libro
è diventato un vero caso mediatico,
quindi trovate notizie approfondite in rete.
Vi racconto però la mia nottata.
Nota bene che ho finito di leggere questo romanzo ormai da due settimane
e che ieri sera non ho visto film in tema,
quindi vuol dire che gli zombie ormai sono proprio penetrati
nei miei (pochi) neuroni in maniera devastante e permanente.

Ho sognato tutta la notte di vivere in un paesino di provincia nel quale gli abitanti
si richiudevano in case ed uffici cercando di sfuggire ai non-morti che erano davvero schifosi e
inzaccherati di sostanze viscide come da copione.
Si correva tutto il giorno e la notte come pazzi,
cercando rifugi sicuri e barricandosi in ogni modo possibile.
A capo di questo gruppo di abitanti smandrappati c'era un boss nullafacente, simpaticissimo e molto mediterraneo
(panza in vista, capelli e occhi scuri, ghigno malandrino) che in pratica non faceva nulla
se non starsene seduto su una vecchia poltrona di velluto,
a bere e mangiare e a fare innamorare le donne;
ma qui arriva il dettaglio inedito:
anche le zombie femmina si innnamoravano di lui, pazzamente,
e questa è cosa ben strana per gli zombie classici
che di solito non hanno nessun altro impulso se non quello
di sbranarci.

Mi sono svegliata agitata ma divertita.
Non so se fossi riuscita a conquistare the boss,
so solo che avevo corso un sacco su stradine desolate e per scantinati,
ed ero a pezzi.
Ma ho realizzato che mi aspettava una sana domenica lavorativa
(8 ore manco dovessi timbrare il cartellino in fabbrica).

Gli zombie mi sono apparsi di colpo desiderabili.

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bazzicano da queste parti:

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