in due parole, tanto per non farla lunga.

La mia foto
Grafica milanese. Ossessionata, ossessiva, ossessionante (vedi alla voce figlia e madre e moglie, decisamente ossessionante). In un'altra vita volevo essere una di quelle tizie che vanno in giro a scoprire le nuove tendenze, si dice così? Come si porta l'orlo dei jeans e come ci si trucca per avere un aspetto vissuto ma etereo, cose di questo tipo. Nel frattempo cerco di fare poche cose ma discretamente bene. Non mi sono comprata l'impastatrice, per intenderci. E sono di quelle convinte che l'arte ci salverà la vita. Sempre se non ci prenderemo troppo sul serio, però.

giovedì 7 ottobre 2010

la mia spiaggia.





Questa è la mia spiaggia, fin da quando ero piccola.
Parto, giro, passano gli anni, ma poi ci torno sempre.
Una spiaggia come tante, peggiorata un pò, forse, come tutti noi, depositaria di tanti ricordi e amori e discorsi e chinotti e marinare e coppedelnonno, e letture su letture, e nuotate e eritemi solari, e meduse e litigate, anche.
Pianti, baci, primi passi, capriole e verticali, delusioni, appuntamenti.
Come in tutte le spiagge del mondo.
Ma è la mia!
Anche adesso che è lontana e tutta grigia, ricoperta di nubi ventose.
Soprattutto quando è lontana, è mia, perchè sa rintanarsi nei miei pensieri.
E io mi ci rannicchio tutta.



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bazzicano da queste parti:

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